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Maurizio Dr Feelgood Faulisi: seconda parte dell’intervista sulla musica americana old time, con i Walkadelici

Con Maurizio Dr Feelgood Faulisi, (from Virgin Radio), continuiamo la bella chiacchierata parlando di musica americana old time, della fine della guerra di secessione, delle paludi della Lousiana, di Cajun e Zideko, dei monti Appalachi e di tante altre cose.

Di seguito trovate la playlist ispirata agli artisti, ai generi e ai temi trattati nell’episodio.

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Walkadelici: parliamo di musica americana con Maurizio Faulisi, il Dr. Feelgood di Virgin Radio

I Walkadelici in queste registrazioni propongono un ospite davvero 
importante: Maurizio Faulisi, il Doctor Feelgood di Virgin Radio.

Maurizio oltre ad essere un professionista della radio è anche un 
grande esperto di musica americana.

Data la lunghezza della chiacchierata (… e della camminata, visto 
che è stata registrata, come sempre, camminando) la puntata dedicata 
alla musica americana è stata divisa in tre parti.

Nella prima parte Maurizio Faulisi racconta dei suoi inizi in radio e 
del famoso periodo delle radio libere.

Per poi iniziare a parlare di musica, di come lui abbia cominciato ad 
ascoltare quella degli anni ’50, per poi andare a ritroso e cercare le 
radici…

Parlerà poi di Elvis, di Bill Monroe e del Bluegrass, di come sia 
stata fondamentale la mescolanza tra culture per dar vita alla musica 
popolare che conosciamo, dei suoi viaggi musicali tematici negli USA, 
di Rosa Parks, della città di Montgomery, di Menphis, del gospel e del 
blues……

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I Walkadelici intervistano Francesco Paracchini de’ L’isola che non c’era

I Walkadelici intervistano Francesco Paracchini direttore dell'”Isola che non c’era“, una rivista musicale che compie i suoi venticinque anni nel 2021. Una rivista che parla di musica italiana, “non necessariamente in lingua italiana”, come racconta Paracchini ai microfoni dei Walkadelici.

Si parla di Sanremo e dei cantanti che vi hanno partecipato, che sono quasi tutti i più famosi interpreti italiani, come racconta Paracchini – insieme a Paolo Jachia – nel libro “Evviva Sanremo. Il festival della canzone italiana tra storia e pregiudizio“, dove ci fa notare che, anche quelli che non penseremmo mai, in qualche modo ci sono stati. Nel ruolo di autori, ospiti oppure come interpreti.

Durante l’intervista vengono svelati i nomi.

Poi la chiacchierata si sposta sui generi musicali seguiti dai giovani e sui mezzi di diffusione della musica prodotta in tempi recenti; fino ad arrivare alla situazione attuale, in cui viviamo una sospensione totale della musica live. Come può un giovane autore arrivare a far conoscere la propria musica senza suonare dal vivo? Lo streaming può fare qualcosa? Trovare una risposta a questa domanda è davvero difficile.

Buon ascolto.

i Walkadelici Paracchini

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I 7 passi per produrre una canzone – S.A.P.R.E.M.O.

Doremind Production

Analizziamo i 7 passi chiave per produrre una canzone. Insieme danno forma all’acronimo S.A.P.R.E.M.O, curioso no?. Quindi leggendo fino alla fine ne S.A.P.R.E.M.O. qualcosa di più? Noi di Doremind speriamo che sarà così e ti invitiamo ad approfondire leggendo ciò che noi possiamo fare per te in questo articolo.

Ma intanto procediamo:

  • Scrittura
  • Adattamento
  • Produzione, arrangiamento
  • Registrare le eventuali parti musicali e le voci
  • Editing
  • Mix
  • Output

Scrittura

… della parte musicale e di quella testuale. Nasce prima il testo o prima la musica? Dipende da molto cose: il genere musicale, l’ispirazione del momento, la sensibilità di chi scrive…

Adattamento

Se scrivo una canzone con solo al voce (registrando, ad esempio con lo smart-phone) o se scrivo utilizzando uno strumento di accompagnamento (chitarra, piano…), in ogni caso avrò bisogno di valutare alcune cose, per passare dall’idea iniziale a una prima bozza del brano che poi servirà nelle altre fasi. Devo valutare almeno la tonalità (è troppo alta e sembro una gallina oppure è troppo bassa?), la velocità (bpm) e lo stile del brano (certo perchè una canzone scritta al piano, ad esempio, può poi andare verso il Soul, verso il Rock oppure chi lo sa…)

Produzione e arrangiamento

Arrangiare e produrre musica con un computer è molto più facile che con i nastri magnetici o con solo carta e penna. Questo è il passo in cui bisogna definire, all’interno dello stile che ho deciso di adottare, cosa faranno gli strumenti, virtuali e non, che ho deciso di usare. Si possono fare delle bozze, provare, riprovare e cancellare tutto per poi iniziare di nuovo dall’inizio. Si tratta di una fase lunga e complessa… anche se abbiamo un buon software che ci sostiene.

Registrazione

Bene, so tutto quello che devo fare. Ora è il momento di fare la “bella”. Registrerò tutti gli strumenti reali, se ne ho previsti, e quelli virtuali. Quest’ultimi forse li avrò già registrati nella fase precedente, però ora è il momento di dargli una sistemata.
Dopodiché arriva finalmente il momento di registrare la voce definitiva (probabilmente in precedenza avrò registrato una voce guida, utile alla costruzione del pezzo). E qui entrano in gioco molti e complessi aspetti: la tecnica vocale, l’interpretazione, l’uso del microfono…

Editing

Ho tutto. Ora devo tagliare qua e là le cose che non vanno. Rumorini, code che non voglio sentire, sospiri e sbuffi. Può capitare anche di tagliare e incollare, come in un collage, e a volte si possono mettere delle pezze per salvare qualche nota riuscita malino.

Mix

Tutto è stato registrato, tagliato, incollato, approvato, piallato e lisciato. Ora devo fare suonare bene le tante tracce che ho davanti. Devo equalizzare, comprimere, spostare a destra e sinistra (pan), alzare, abbassare il volume, usare effetti. Il pezzo deve suonare bene, se ci sono strumenti che “vengono fuori” più di altri allora me ne devo accorgere e, se mi va che sia così, continuare su questa direzione, se no devo bilanciare tutto. Ci sono sì cose giuste e cose sbagliate, ma la verità è che c’è anche molto spazio per il gusto personale.

Output / Master

Ecco, ci siamo. Ma manca un tocco finale. Il mastering è una delle cose più misteriose. Si sta finalizzando il brano, lo si sta “pompando”, rendendo più potente, si sta facendo in modo che possa suonare bene sui vari dispositivi da cui ascolteremo la nostra canzone. Si tratta di un’operazione davvero delicata perché basta toccare qualcosina che tutto può diventare o molto più bello o molto più brutto. Quelli che si occupano di mastering in forma professionale sono personaggi misteriosi, che lavorano in luoghi nascosti ai più, e per questo si fanno pagare molto. Se no vi dovrete accontentare di un lavoro fatto da dei semplici esseri umani, con orecchie umane, che lavorano in luoghi convenzionali. (Dài, stiamo scherzando… non ve la prendete!)

Siete arrivati alla fine dei 7 passi per produrre una canzone. Ora non vi resta altro che iniziare. E se avete bisogno di contattate Doremind, saremo felici di aiutarvi in quei passi che vi risulteranno più difficili.